Filomena Miccolis. Un’artista che come dice Nietzsche “Tutto ciò che è pesante diventerà leggero, tutto ciò che è corpo diventa danzante e che tutto ciò che è spirito diventa uccello”.
Così appare l’antica arte di “Memè” il ricamo ma non ci si aspetti di trovare massa, volume o ripartizione epocale. Le sue opere sono scritte con fili colorati su stoffe, i tratti ora sono spessi ora sono sottili, come se volesse “Memè” rompere la continuità spaziale.
Riconquistandolo con un suo contenuto intimo e segreto. Presenta una raccolta di opere, con forme, linee, e segni delicati ed eterei.
Memè punta con la sua magica fantasia a travalicare il tradizionale ricamo, per farlo divenire magicamente celestiale, delicato, etereo, impalpabile. Belle sono le sue espressioni figurative, ricche di una infantile ingenuità che determina la linea “Maginot” tra il reale ed il fantastico. Un nuovo strumento artistico, che proviene da tempilontani, modernizzato allo scopo di farcelo apprezzare.